MINORI e ISOLAMENTO SOCIALE: LA PAROLA AGLI ESPERTI

 

La rete dei servizi educativi, sociali e sanitari nel post emergenza COVID-19

DATA: 19 MAGGIO ORE 18.00-19.00

LUOGO: DIRETTA STREAMING

L’esperienza del distanziamento/quarantena/DAD ha portato tutti a sperimentare una sorta di “isolamento sociale”. In questo senso, famiglie/minori con risorse e famiglie/minori con fragilità, rischiano di sovrapporsi, sperimentando bisogni molto simili, che vanno però a poggiarsi su condizioni preesistenti molto diverse tra loro: presenza/assenza di psicopatologie, presenza/assenza di bisogni socio/assistenziali, presenza/assenza di difficoltà scolastiche.

Target: minori e famiglie con patologia e/o fragilità che richiedono un lavoro integrato tra sanità, sociale, scuola e terzo settore

Riflessioni/quesiti: 

In che modo le Istituzioni hanno affrontato la fase-1 per rispondere ai bisogni di minori e famiglie? Come sono state trasformate le prestazioni rese? Quanti utenti sono riusciti ad adattarsi a questo cambiamento e quanti invece sono rimasti “irraggiungibili”? Quali criticità si sono incontrate nella “traduzione” delle prestazioni rese (sanitarie, sociali, scolastiche)?

Come le Istituzione hanno pensato e programmato la fase-2? Come si integreranno le modalità di risposta della fase-1 con la parziale ripresa delle attività tradizionali?

Pensate che questa esperienza abbia fatto emergere bisogni sommersi di minori e famiglie? Sono emerse dal suo punto di vista anche risorse e nuove possibilità di intervento che potrebbero essere utilizzate anche in assenza di una condizione come quella attuale? Come potrebbero muoversi le agenzie educative e sanitarie per garantire un’integrazione tra modalità tradizionali e interventi da remoto?

Rispetto al target su cui vogliamo focalizzarci, ovvero minori e famiglie con situazioni complesse, per cui l’esperienza del distanziamento sociale e della DAD può diventare un fattore di rischio,  come possiamo garantire la necessaria integrazione dei vari servizi? Quali criticità stanno emergendo o potrebbero emergere? In che modo scuola e famiglia possono e devono interagire per sostenere questo cambiamento e per portare avanti il loro mandato sociale?

In questa complessità quale può essere il ruolo del terzo settore a supporto degli interventi? Quali cambiamenti le associazioni dovrebbero attuare, secondo il vostro punto di vista, per rispondere ai nuovi bisogni o intercettare bisogni sommersi? Il terzo settore in quale modo può sostenere i cittadini e le istituzioni pubbliche per evitare che l’utenza e le associazioni stesse si disperdano nelle “rete” dei servizi da remoto?