Attaccamento nelle adozioni: la costruzione del legame adottivo

La costruzione del legame adottivo: l’importanza dell’attaccamento

Attaccamento: costruire un legame sicuro tra genitori adottivi e bambino/a significa fare i conti con le ferite lasciate dall’abbandono e da traumi.

La teoria dell’attaccamento ha rappresentato, negli ultimi anni, una tra le cornici teoriche di riferimento più significative tra i modelli di sviluppo psico-affettivo del bambino per comprendere i processi emotivi dell’adottato.

L’attaccamento può essere definito come una relazione o legame affettivo che si instaura con una figura specifica, principalmente la madre o più in generale con tutte quelle figure che interagiscono in modo precoce e continuativo con il bambino. Questo legame, frutto di una serie di interazioni, può influenzare le reazioni future che il bambino avrà non solo con la figura principale di accudimento ma anche con altre figure significative (Battacchi, 2004).

Attaccamento: il legame che lega il bambino ai genitori

Questa di Bowlby è una grande scoperta in quanto si afferma per la prima volta che non è, come sosteneva Freud, la pulsione a dirigere la vita del bambino ma è il bisogno primario di attaccamento e sicurezza (Bowlby, 1969). Quanto detto da Bowlby fu confermato poi anche da Fairbairn (1952) che nel corso dei suoi studi venne in contatto con bambini che avevano avuto rapporti molto dolorosi con i loro genitori ma che nonostante ciò quando si vedevano presentare altri adulti che gli avrebbero certamente garantito un futuro migliore e si sarebbero presi cura di loro, li rifiutavano mostrando grande devozione verso i loro genitori naturali.

Se la libido cerca prima di tutto il piacere, gli oggetti libidici dovrebbero essere intercambiabili (Fairbairn, trad. it. 1952, pag. 25-26).

In virtù di questo bisogno primario di vicinanza e sicurezza vediamo come il comportamento di attaccamento viene attivato dalla separazione o, dalla minaccia di essa dalla figura di attaccamento e si attenua, invece, quando il caregiver è vicino. Il bisogno di vicinanza può variare in base alla natura della minaccia. La relazione di attaccamento può essere definita, sostanzialmente, dalla presenza di tre caratteristiche: la ricerca di vicinanza ad una figura “preferita”; l’effetto “base sicura”, ovvero la capacità della figura di attaccamento di garantire al tempo stesso uno stato di rilassamento e di benessere ed un trampolino per la curiosità e l’esplorazione dell’ambiente; la protesta per la separazione, identificata come la risposta primaria provocata nei bambini dalla separazione dei genitori (Bowlby, 1969). Un concetto chiave e che non può essere trascurato della teoria dell’attaccamento è quello di modello operativo interno (Bowlby, 1973, 1980). Si tratta di rappresentazioni interne che ogni individuo ha del mondo, delle proprie figure di accudimento, di sé stesso e delle relazioni che intercorrono tra tutti questi elementi. Scrive Bowlby (trad. it. 1973, pag. 259-260):

È plausibile supporre che ogni individuo si costruisca dei “modelli operativi” del mondo e di sé stesso nel mondo, con l’aiuto dei quali percepisce gli eventi, prevede il futuro e costruisce i propri programmi. Nel modello operativo del mondo che ciascuno si costruisce, una caratteristica chiave è il concetto di chi siano le sue figure di attaccamento, di dove le si possa trovare, e del modo in cui si può aspettare che reagiscano.

Questi modelli operativi interni sono abbastanza stabili e persistenti e permettono che i pattern di attaccamento formatisi nell’infanzia vengano poi trasposti nella vita adulta e trasmessi alla nuova generazione (Holmes, 1994).

 

FONTE:

La costruzione del legame adottivo: l’importanza dell’attaccamento

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